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blogIl nostro blog: Le avventure della vecchina e tanto altro...

Venerdì, 18 Aprile 2014 12:27

Il siculo tenta di andare a vivere da solo

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U schiettu siculo tenta di andare a vivere da solo.

Ovunque nel mondo occidentale, se la prole ormai cresciuta decide di andare a vivere per conto proprio, quello è un momento di emancipazione dalla famiglia, di crescita e maturità. Un po’ quando anticamente il giovane partiva per la sua prima caccia.

Per la prole sicula ciò non accade. Eccovi un esempio tipico nel quale il pargolo siculo che è in ognuno di voi può rispecchiarsi.

Figghiu/ figghia : Papà…mamma vi devo comunicare una cosa importante!

I genitori interrompono improvvisamente qualsiasi cosa stiano facendo. Prima regola, non esordire con queste frasi se vostra madre sta friggendo qualcosa in padella e vostro padre si sta dedicando al bricolage con il martello in mano. Il dolore infertogli sarebbe raddoppiato.

Figghiu/figghia : Ecco, è difficile per me dirlo…

Padre e madre alternandosi: Devi accattare? (Sei incinta?) Hai incocciato? (Hai messo qualcuna incinta?) Truvasti travagghiu fuori? (Hai trovato una occupazione?) Ti ddroghi (Assumi stupefacenti ? ) Sei sciddicato/a? (sei diversamente eterosessuale? )

Figghiu/ figghia : No, no.. nessuna di queste cose! Ecco, io volevo dirvi che… (il tono di voce si affievolisce sino a diventare quasi inudibile) Si, ho deciso di andare a vivere da solo/a!

Padre: Un tà siddiari! Parla potabbile e mi ripeti cosa dicisti! Mi sa che c’ho un po’ di sordìa e devo andare dall’ottorino…

La madre invece, dotata notoriamente di superudito, ha compreso benissimo la scioccante rivelazione.

In Sicilia c’è una regola non scritta secondo la quale se abbandoni il tetto parentale le uniche due motivazioni plausibili e accettabili sono o che stai cercando “travagghiu” all’estero (estero inteso oltre lo stretto di Messina altrimenti puoi fare il pendolare) o che ti devi maritare.

In assenza di almeno una delle di cui sopra motivazioni aspettatevi le seguenti reazioni:

Abbandono della casa natìa da parte del Masculo Siculo:

Reazione del padre: ammiccamento verso il figghio masculo, gomitata di intesa , e speranza che la casa del figlio si trasformi in un luogo di perdizione dove la propria progenie maschile possa fare qualunque cosa lui non possa più fare o meglio, non ha mai potuto fare.

Reazione della madre: Cuore strappato violentemente dal petto, pianti e atti di isteria. Dopo la crisi, esame di coscienza sugli ultimi 365 giorni per capire i propri errori (‘un ci puliziai abbastanza la stanza? ‘Un ci piaci chiddu ca cucinu?). Infine, frasi che suscitano profondi sensi di colpa nel figlio paragonandosi ad un animale abbandonato per strada.

Reazione della nonna (scuotendo la testa): Sdisonorato! Niente ci insignasti?

Abbandono della casa natìa da parte della Fimmina sicula:

Reazione della madre: varie immagini che si susseguono nel suo cervello caratterizzate tutte dal medesimo leit motiv che fanno apparire la propria figlia come una brutta zitella pazza assomigliante agli “accumulatori seriali” dei programmi su RealTime.

Reazione del padre: improvvisa pietrificazione del viso e degli arti, flusso di pensieri che esplora tutta la sua vita, danneggiamento dell’organo visivo che gli fa apparire la figlia come se avesse 11 anni, immagini censurate su cosa possa accadere alla propria figlia da sola in casa .

Nonna (scuotendo la testa): Sdisonorata! Niente ci insignasti?

In conclusione, se volete andare a vivere da soli, il suggerimento è quello di accompagnare tale comunicazione con altra altrettanto scioccante tipo “sono diventato vegetariano e astemio!”
(Rox)

Lunedì, 14 Aprile 2014 17:44

Cibo da asporto per gli schietti siculi

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Cibo da asporto per gli schietti siculi

I single di tutto il mondo, che lavorano tutto il giorno, organizzano la spesa nei supermercati acquistando monodosi di surgelati, insalate e altri alimenti leggeri e pratici, da poter consumare per una pausa pranzo veloce ed un cena senza impegno pronta in cinque minuti.

U schiettu siculo ha tutt’altre abitudini.

Infatti la sua prima fonte di spesa sono i parenti: genitori, zii e nonni, la domenica è il giorno dedicato a nutrirsi con tutti i crismi per poter affrontare il resto della settimana fatto di stenti. Come i cammelli che fanno scorta di acqua per affrontare il deserto, il siculo fa scorta di cibo per affrontare il deserto del suo frigo.
Ma i parenti non si fermano al pranzo domenicale. Loro ti organizzano anche la sopravvivenza nutritiva per almeno i primi giorni della settimana successiva. In pratica ti trattano come un tossicodipendente, ti danno la massima dose alimentare la domenica e poi ti abituano lentamente alla disintossicazione.
Cosi, ogni siculo “schiettu” che si rispetti, non lascia la casa parentale senza alcuni cibi da asporto che possono variare in base alla pesantezza digestiva. La scelta non dipende assolutamente dal pranzo consumato ma solo dalla percezione visiva che hanno del tuo peso, generalmente 15 Kg in meno.

Cacuoccioli ripieni, miillinciani ammuttunati, frittatazza, cotolette fritte, alimenti semplici che puoi utilizzare come companatico per una leggera pausa pranzo. Se lavori con il pubblico, passi il pomeriggio ad esprimerti con suoni gutturali, mantenendo le distanze fisiche per evitare lesioni olfattive verso il prossimo.

Zuppe di lenticchie, di ceci e di fagioli, per darti una carica energetica durante la settimana, in pratica se li ingerisci la sera, vai a reazione per tutto l’indomani.

Innumerevoli filoni di pane che naturalmente non sono stati consumati durante il pranzo domenicale perché non c’era spazio nello stomaco, destinati a surgelamento nel freezer o a vendita all'ingrosso agli angoli delle strade.

Cassate, torte di mele, cannoli per una colazione da campioni, campioni di lancio verso l’aumento della glicemia.

Importante è il metodo accurato utilizzato per confezionare tali alimenti da asporto. E qui scopri perché lavino e conservino i barattoli di citrosodina e delle scatole di gelato. Questo sistema ha la funzione principale di far affrontare alle vettovaglie il viaggio massimo di 15 minuti senza rischio di incidenti seguendo le principali norme stabilite dai massimi esperti in sicurezza sulla strada.

Prima fase: l’alimento viene immesso o versato nel suo contenitore. In realtà questa fase della preparazione non viene mai visualizzata insinuando il dubbio che, con qualche formula alchemica, lo abbiano cucinato li dentro.

Seconda fase: il contenitore viene legato con degli elastici (una decina in modo tale che assumano la forma di una rete) per non far tracimare il suo preziosissimo contenuto ('ncuscienza sarebbe!).

Terza fase: il contenitore “retinato” viene avvolto da 20 strati di pellicola trasparente, (quella che anche se la tiri, si allunga ma non si strappa e può essere usata anche per il bungee jumping), per assorbire l’olio che trasuda dai contenitori.

Quarta fase: il contenitore “retinato” e “domopaccato” viene immesso dentro la busta di carta del pane, per non far trapelare il suo contenuto ai malintenzionati, non sia mai che te lo scippino. L’estremità di tale busta viene sigillata con della ceralacca .

Quinta fase, la busta di carta sigillata viene a sua volta immessa in una busta di plastica i cui lembi vengono annodati magistralmente usando le tecniche da marinaio veterano.

In pratica quando arrivi a casa devi chiamare Arsenio Lupin per aprire la confezione.

Tale metodo ingegneristico viene usato anche per costruire rifugi antiatomici.
(Rox)

Sabato, 02 Marzo 2013 19:31

Pranzo Elezioni 2013 dai cugini

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Il mio fegato tramite varie makumbe aveva tentato in tutti i modi di ostacolare il percorso tra “me” e la “mareggiata” organizzata dai cugini nelle madonie: aveva iniziato le sue subdole manovre il sabato, causandomi nausea e mal di testa, ma con un antidolorifico l'ho fottuto! Si era poi improvvisato in una danza della pioggia per tutta la notte ma l'indomani mattina, indomiti, ci siamo comunque messi in macchina per affrontare il viaggio (a ora ri manciari, riusciremmo a smuovere anche le balate). Mi aveva anche reso sensibile alle curve della strada, tuttavia con un crostino con patè di origine sconosciuta ma dal sapore buono avevo scacciato via anche questo suo ultimo tentativo.

Premessa terminologica: Con “Mareggiata” si indica pasto orgiastico tutto a base di pesce la cui quantità ingerita ti permette di assumere le sembianze dell'uomo di Antlantide.

Appena siamo arrivati a casa dei cugini, siamo stati investiti dal vapore e dagli odori di una guantiera di tagliolini al dente con gamberoni rossi, cicale di mare e vongole immerse in un sughetto fatto di pomodoro pelato e fumetto di pesce (acqua della scolatura della pasta in cui si è fatto marinare le teste dei gambero e delle cicale). Il fegato, preso dalla disperazione sentendo il mio eccessivo entusiasmo alla vista di tale piatto, aveva cercato, alleandosi con i neuroni del cervello, di rendermi una vera impedita nel mangiare le cicale di mare. Nel tentativo di togliere la buccia un po' spigolosa di tale crostaceo, mi ha fatto provocare lesioni nel labbro superiore. Ma io, nonostante il labbro dolorante e sanguinante, ho continuato a spolparne una quantità spropositata come se fossi stata posseduta dal marchese De Sade. Ingerite circa tre porzioni di pasta suggendo anche sughetto finale con rimasugli di vongole, alla facciazza del fegato.
Secondo 1: porzione abbondante di gamberoni al forno marinati in un sughetto fatto di fumetto di pesce (vedi sopra) mescolato con spremuta di arancia e limone, contorno di patate, carote e cipolle cotte al vapore, che poi non si dica che noi siculi non mangiamo ortaggi salutari.
Il mio fegato ha iniziato ad avere strane visioni di creature marine che si fanno chiamare Snorky e che fanno strani gesti come se mettessero un ombrello immaginario sopra l'incavo del braccio.

Secondo2: Salmone fresco al forno marinato sempre in fumetto di pesce e spremuta di arancia e limone. Il mio fegato crede di aver visto la Sirenetta Ariel nuotargli attorno, piegando le pinne a forma di mano. Si! Era proprio un indice medio alzato quello che ha sembrato di scorgere il mio fegato.

Poichè abbiamo mangiato solo un po' di pesce e pure senza pane, all'unanimità si è deciso di mangiare due tipi di dolci, il freddo fa venire voglia di zuccheri:
Dolce1: torta fatta in casa di mele del nostro orto.
Dolce2: cannoli riempiti in casa di ricotta fresca.
Ora la nausea è venuta al mio fegato, ho scoperto che soffre di mal di mare. Io no!

Sabato, 02 Marzo 2013 19:27

Spinoso fuori ma duci duci dentro

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Cari abitanti delle fredde terre del nord, in un solo pomeriggio in giro per Palermo ho visto cose che voi Padani non potete neanche immaginare
- Ho visto un'intera famiglia elegantemente vestita fermarsi dal meusàro di Porta Carbone e mangiare panini con la mèusa a tignitè prima di andare al "trattamento matrimoniale " (così, per aprire l'appetito)-
- Ho visto un giapponese al mercatò di ballarò piangere lacrime amare dopo aver preso a mani nude un bel ficodindia non sbucciato-
-Ho visto un fotografo fermare il traffico a Piazza Politeama per immortalare un romanticissimo bacio tra due sposi (miiii applausi, t'ummagggini a Milano ????)-
- Ho visto una bimba chiedere alla madre: "MIIII mamma, ma perchè mi hai chiamata con un nome così comune, GIENNIFE' (trad: Jennifer), non potevi chiamarmi tipoooooo GHIMBERLI ??? (trad: Kimberly)-
- Ho visto un ragazzo che suonava il violino sull'autobus dividere il suo misero compenso con un vecchietto che gli chiedeva l'elemosina-
-Ho visto, in poche ore, le contraddizioni di questa bellissima isola e la reale natura del nostro splendido popolo che, come un ficodindia, può essere spinoso fuori ma duci duci dentro...-

(Cet)

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